"La luce dorata della cappella, la fiammelle delle candele, danno qualche cosa di dolce e di soprannaturale a questa immagine e l' Ave Maria sale spontanea alle labbra..., non c'è bargeo che l' otto dicembre non salga al Duomo, che non vada ad inginocchiarsi davanti alle sua Madonnina." (Eco della Corsonna 1962)
altare della Madonna del Molino

"C'è nel Duomo di Barga un piccolo quadro che rappresenta la Madonna col Bambino e che può essere considerato fra gli esemplari migliori della pittura duecentesca-trecentesca, i cui autori rimasero per lo più anonimi.

La mano di Gesù che accarezza dolcemente il viso della Madonna, è forse il particolare più espressivo del quadro e certamente quello che colpisce a prima vista. La tenerezza che emana dal gesto è acuita dall' accostamento dei due visi, dolcemente piegato quello della madre, stretto e teso alla sua guancia quello del bambino: una maternità divina, ma anche teneramente umana.

Questa immagine fu chiamata la Madonna del Molino e i barghigiani la considerano una manifestazione tangibile della benevolenza divina.

Si racconta, infatti che il piccolo quadro si trovava in Corsonna, presso il molino di San Cristofano e che, in seguito ad eventi considerati prodigiosi fu portato in Duomo" (voci della vecchia Barga).

"Un giorno, i primi di settembre 1512, il mugnaio stupì nel vedere quella sacra Immagine sudare copiosamente. Corse a Barga a riferire il miracolo e molta folla scese laggiù per rendersi conto di quella strana, miracolosa realtà. Tre giorni durò questo fatto straordinario, durante il quale il sudore fu più volte sostituito dal sangue.
Il popolo turbato e commosso, volle le Sacra Immagine dentro il Duomo, perchè fosse onorata con più venerazione. Infatti il clero un giorno, con solenne processione , tolse il quadro dal molino e s' incamminò verso Barga, mentre la gente implorava e pregava..."(Eco della Corsonna, agosto 1962)

"a dì 5 septembre 1512 una certa ymagine antiqua dipinta in tavola che era qui a Bargha al molino di San Cristofano si vidde sudare più volte....per modo che mossi da questo miracolo poi il dì della natività della Donna ci andammo con tutto il clero er il popolo et arechamola in Bargha alla pieve processionalmente..."(Iacopo Manni).

Era l' 8 dicembre di tanti secoli fa e da allora quel giorno fu per i barghigiani grande festa. Era infatti l' unico giorno dell' anno oltre al Natale e alla Pasqua, in cui facevano festa anche i mulini che, numerosissimi, lavoravano continuamente.

 

Madonna del Molino

 

"L' altare ligneo con colonne tortili che attualmente contiene la pala risale alla metà del Seicento e proviene dalla Chiesa di Sant' Elisabetta in Barga, dove fino agli anni Trenta del secolo scorso adornava la pala robbiana della Madonna e Santi.
Il quadro è stato adattato all' altare mediante una cornice decorata con motivi vegetali ed è stato poi recentemente restaurato tra il 1999 e il 2000.
L' altare era ubicato tra la cappella del SS. Sacramento e l' uscita laterale che immette sul prato degli avelli."
( dalla mostra di Angelo Pellegrini)

 

 

 

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INNO ALLA MADONNA DEL MOLINO

testo del prof. Angelo Duilio Arrighi

musica Mons. Alfredo Baroni

Trionfale salisti, o Maria

dal mulino all' antico castello:

a te innanzi infioravan la via

tutti i cuori coll' inno più bello.

Empie il ciel di limpidi squilli

delle nostre campane lo stuolo

della fervida fede i vessilli

si dispiegano lieti nel sol.

Per le strade di Barga, sonante

le tue lodi, celeste Signora

questo popolo fedele e costante

te accompagna pregando e ti implora.

Empie il ciel......

Te sul colle degli avi sacrato

pose stella fulgente del mare

cui si volge ogni cuore angosciato

di tristezza, nell' ore più amare.

Empie il ciel.....

Tu, che madre eleggemmo e Regina

ci ricopri col casto tuo velo:

su noi gli occhi pietosi declina

ci conduci a lodarti nel cielo.

Empie il ciel.....

 

 

            La Sacra Immagine sarà pellegrina nelle nostre chiese in quelle particolari  feste mariane che celebriamo nel corso dell’anno liturgico. Il logo scandirà alcuni giorni del calendario per ricordare le festività di Maria e gli  appuntamenti di questo “2012 - Anno Mariano”  nella nostra Unità Pastorale e nel Vicariato. Troverete nelle parrocchie e nel giornalino" L’ora di Barga”    il programma mensile dettagliato.
Le celebrazioni si svolgeranno nel periodo dal 7 Dicembre 2011, con il Doppio della Concezione e la Fiaccolata verso il Duomo, all’8 Dicembre 2012. Un evento straordinario sarà il 9 Settembre 2012:  la processione con la Sacra Immagine dal luogo storico del Mulino fino al Duomo.
Nelle solennità e nelle feste della Madre di Dio, per concessione della  Penitenzeria Apostolica, possiamo beneficiare dell’indulgenza  secondo le disposizioni della Santa Madre Chiesa: disponiamoci quindi a partecipare alle celebrazioni,  particolarmente  dove si celebreranno  i divini misteri in onore di Maria.
Il cammino della nostra comunità sarà anche arricchito da momenti di riflessione, di  spiritualità,  di approfondimento teologico e artistico  sulla figura di Maria, da notizie storiche e documenti della Barga del '500 e da una rassegna di cori con canti mariani.   
Nel 2012 ricorrono anche i cento anni di permanenza delle Suore  Giuseppine a Barga che, nel settembre  1912, arrivarono su volontà del Cardinal Maffi con l’impegno di aprire un Asilo  nella casa, in Via della Rota, donata da mons. Donini.
I Campanari invitano a ricordare il duecentesimo anniversario della rifusione, avvenuto nel 1812, della campana mezzana del campanile del Duomo di Barga, su cui sono riportate le immagini di Gesù,
del SS. Crocifisso, della Madonna e di San Cristoforo.      
Come segno di omaggio a Maria, in questo anno particolare, sarebbe spiritualmente significativo per la nostra comunità compiere un’opera  di carità e  di accoglienza a favore della famiglia:  ristrutturare e rendere idonee alcune stanze, attualmente in disuso, in località San Bernardino e destinarle per  una ospitalità temporanea a persone in difficoltà.

 

SAN BERNARDINO

Siamo giunti al termine del cammino quaresimale. La campagna e i giardini sono uno spettacolo di colori e di fiori e nella liturgia il colore viola si sostituirà, dopo il rosso della passione, con il colore della luce che vincerà le tenebre di una notte senza pari.
Probabilmente molti tra noi in questa quaresima si sono impegnati a qualche rinuncia, a non mangiare dolci rinunciando ad un cioccolatino o chissà quale altro impegno ci siamo presi.
Poniamoci però una domanda: “Il digiuno quaresimale può ridursi a gesto simbolico, che preveda solo un’astensione totale o parziale da cibi e bevande? Possiamo fermarci a questo gesto?”
La privazione deve aprirsi alla generosità: “digiunare” per se stessi, da ogni comportamento egoistico ed autosufficiente, che tende ad assolutizzare ogni bene materiale; “digiunare per gli altri”, coltivando la carità fraterna, la solidarietà verso il prossimo, l’aiuto verso i bisognosi. Ciò sia fatto nel segno della gioia e del buon animo, deponendo tristezza, brontolii e fastidi, atteggiamenti che possono svalutare anche la bontà dell’azione che si sta realizzando.
Il digiuno è pertanto, quello di una vita sobria, disponibile, che frantumi l’ipocrisia con la semplicità e l’ascolto dei bisogni degli altri. Il digiuno sarà efficace se, dopo aver purificato il corpo, avrà ridestato la nostra fame di Dio e il nostro impegno nel saziare la fame di amore di chi ci sta accanto.
Accanto a questi gesti e atteggiamenti personali, come comunità ci siamo dati un impegno: raccogliere, sensibilizzare, promuovere e sostenere la risistemazione di alcune stanze in stato di abbandono in località San Bernardino per realizzarci una casa di accoglienza per famiglie in difficoltà.
Qui possiamo vedere le immagini dello stato attuale.